3.4 Artisti Italiani

INDICE DEL LIBRO                PROSSIMO PARAGRAFO                   www.windproject.it


IL DIDJERIDOO NELLA MUSICA MODERNA E TRADIZIONALE
3.4 Artisti Italiani – in aggiornamento

Andrea Ferroni

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Suonatore, insegnante e costruttore torinese, è l’autore della parte tecnica di questo libro. Eclettismo e sperimentazione lo hanno portato ad essere conosciuto per la sua precisione nel tocco e per la capacità di eseguire tecniche nuove, talvolta complesse e veloci. Può vantare di essere il suonatore di didgeridoo Italiano più richiesto all’estero negli scorsi 10 anni. Compie diverse ricerche sul suono degli strumenti, alcuni di questi pubblicati su questo libro. Ha collaborato con l’Università di Modena e Reggio Emilia per studi di acustica applicabili al didgeridoo, lavora con software di calcolo per analisi acustiche e compie autonomamente ricerche approfondite su tematiche riguardanti la timbrica dello strumento e le potenzialità delle varie forme dei didgeridoo.
Costruisce personalmente i propri strumenti, molto apprezzati in Italia e da molti artisti che ne fanno uso durante i loro spettacoli.
Tra i CD ricordiamo: “Windproject” (2003); “Noises & Voices” (2004); “Tribal Revolution” (2005); “BREAKING THROUGH – Andrea Ferroni & Friends” (2006), “RITRATTO” (2006), “Windproject 2008” (2008), “MITUMBA” (2010), scaricabili gratuitamente dal suo sito: www.andreaferroni.it.

Fiorino Fiorini

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Suonatore di Forlì, suona in diverse formazioni, una fusion l’altra di musica folk-rock, oltre ai progetti da solista.
È organizzatore del Didjin’Oz, uno tra i festival del didjeridoo che hanno maggiormente entusiasmato la scena del didjeridoo negli ultimi due anni. Lo scorso anno, lo stesso festival ha ricevuto importantissime onorificenze e riconoscimenti.

Stefano Focacci

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Fiorentino, inizia come percussionista in un gruppo funk. Passato nel 1997 al didjeridoo, imposta il proprio stile sull’applicazione a questo strumento di pattern ritmici e fill tipicamente percussivi.

Questo fa sì che egli sia uno dei primi in Italia a portare in giro una musica carica di groove, nonostante il suo approccio volutamente “minimale” che lo vede accompagnarsi unicamente con degli shaker.
Pur traendo ispirazione da Charlie McMahon, nel tempo ha sviluppato uno stile “urbano” molto personale e riconoscibile.

Lorenzo Niego

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Suona il didge dal 1993. Nonostante la passione per lo stile tradizionale aborigeno, la sua produzione è sempre stata improntata alla sperimentazione contemporanea. Oltre ad una lunga lista di collaborazioni occasionali, si impegna soprattutto in due progetti stabili: Lazy Goanna Project, un ensemble acustico formato da 6 didjeridoo e percussioni, terminato nel 2004, e “Masala JMC”, progetto basato sull’incontro tra didjeridoo, percussioni, piano elettrico ed elettronica. Il loro primo album “Moods” (In-records/Family Affairs), è stato pubblicato nel 2006.
Tra gli altri CD ricordiamo: “Lazy Goanna Project” (2000); “Demo 04” (2004).

Moreno Papi

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Uno tra i primi suonatori in Italia, ha intuito le potenzialità del didjeridoo ed ha iniziato a diffonderne la musica. Predilige la musica ambient e collabora con artisti di differente estrazione musicale e teatrale. L’utilizzo che fa dello strumento è volto sia alla meditazione sia alla composizione musicale in ambito etnico.
Tra i CD ricordiamo: “Passi” Moreno Papi (1999-2000); “In The Beginning” (2001); “Didjedrum” (2002); “Sweet” Acoustic Ambient Music (2004). Con il brano “D.j.Redo” fa parte di una compilation sul didjeridoo dell’etichetta australiana Music Mosaic; “Memorie arcaiche” (2006) con Ciro Buttari.

Claudio Ricciardi

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Claudio Ricciardi suona il didjeridoo dal 1997.
Ha scritto il libro dal titolo: “L’albero che canta. Il didgeridoo e la respirazione circolare” (Ed. Eucos, 2004).
Attualmente utilizza strumenti di sua costruzione e tradizionali prevalentemente nel campo della musica etnica ed ambient in alcune formazioni.
Ha pubblicato nel 2001 il CD “Inside Notes” per edizioni EDT.

Paride Russo

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È stato maestro di alcuni bravi musicisti Italiani, con una predilezione molto forte per la musica e la cultura tradizionale aborigena, inserisce spesso ritmi di ispirazione tradizionale appunto su brani di musica contemporanea. In collaborazione con Guan Lim, Paride crea il sito “Didjeridoos-tradizionali.com” e tuttora collabora con “ iDIDJ australia “ per offrire strumenti tradizionali di ottima qualità, contribuendo in questo modo, alla salvaguardia delle comunità aborigene di Arnhem Land – Australia.

Tra i CD ricordiamo: “Shatadoo” (2005), “N’deissan” (2005).

Tannì – Walter Mandelli

Uno tra i primi suonatori in Italia, ha intuito le potenzialità del didjeridoo. Ha iniziato a diffonderne la musica come artista di strada, girando per molte piazze italiane ed europee. Nel 1997 tiene i sui primi corsi a Milano.
Nel suo percorso incontra Papi Moreno creando un duo di didgeridoo. Insieme formano i Triad, unendo il ritmo del didgeridoo a batteria e percussioni. Nel 2003 nel gruppo si inserisce anche un bassista, approfondendo così la sua tecnica ritmica. Nel 2006 esce il CD omonimo dei “Triad vibration” in una nuova riorganizzazione della band: Tannì, Salfa e Scarpato, rispettivamente: didjeridoo, basso e batteria.
Tra gli altri CD ricordiamo: in duo: “In The Beginning” (2001); con i Triad: “Didjedrum” (2002) e “World Live Tour” (2003).

Ilario Vannucchi

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Musicista Milanese, suona in diversi contesti, sia solista sia in gruppo con percussioni e didjeridoo. Si distingue per il modo in cui abbina il didjeridoo, in duo con Cristian Pannega, ed i due djembe con la stessa cura metodica di un “musicista da spartito” lasciando ben poco all’improvvisazione a meno che questa non sia voluta. Fondatore del sito Didgeridoo.it, è stato tra i primi a cercare di aggregare i vari suonatori in una sorta di Network.

Tra i CD ricordiamo: “Didgeridoo Sounds” (2003); “Didjabout” (2005); “Live @ P.A.C.” con i Macadamia Music Project (2005), , scaricabili gratuitamente dal sito: www.didgeridoo.it

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