1.5 Strumenti musicali aborigeni

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LA PRATICA MUSICALE NELLA CULTURA ABORIGENA AUSTRALIANA
1.5 Strumenti musicali

Gli strumenti musicali delle popolazioni aborigene australiane sono ricavati dagli elementi naturali reperibili nel territorio, ma non solo, anche lo stesso corpo umano è usato come strumento. Quasi l’intera totalità degli strumenti è a percussione ed è così che viene utilizzato il corpo nell’esecuzione musicale. In pochi casi è stato riscontrato l’uso di membranofoni; viceversa mai sono stati rilevati cordofoni; come eccezione poi, si trova l’uso di aerofoni, in particolare il didjeridu che, come vedremo, è divenuto un’icona identificativa dell’intera popolazione aborigena.

Idiofoni

Coppia di bastoni (clapsticks): l’esecutore percuote tra loro i due legni che per proprietà stessa del materiale di costruzione danno un suono molto brillante, quasi metallico che si può sentire ad una grande distanza dal punto cerimoniale. In alcune occasioni uno dei bastoni giace a contatto con il terreno. Le dimensioni di questi strumenti variano da quindici centimetri di lunghezza per tre di diametro fino a quaranta centimetri di lunghezza per un diametro di sei. Coppia di boomerang: il normale boomerang da caccia presenta due superfici diverse: una curva e una piatta. Nell’esecuzione musicale i due strumenti sono posti verticalmente di fronte al corpo dell’uomo e sono tenuti nel mezzo, le due estremità vengono in contatto secondo un ritmo che può variare, in certe occasioni cresce a tal punto da formare un suono continuo.

Un set di percussioni: diversi elementi vengono percossi da un singolo bastone, questo set è composto da legni di diverse dimensioni, da tubi di legno di varie lunghezze e da scudi cerimoniali che possono anche essere suonati con un contatto col terreno.

Il corpo come idiofono 

battito di mani: questo accompagnamento è usato indifferentemente da uomini e donne, la tecnica è la stessa, la mano più bassa resta ferma mentre quella superiore la percuote, entrambe assumono la forma di una coppa.

percussione della coscia: questa tecnica prevede la percussione della parte superiore della gamba – dal ginocchio al bacino – con una mano, il suono che ne deriva varia a seconda dell’intensità del colpo e del posto battuto. Questa pratica risulta prevalentemente femminile.

percussione del petto: un’altra tecnica femminile che non ha particolare influenza sonora nell’esecuzione ma che piuttosto si inquadra nell’importante sensazione tattile della pratica musicale.

Membranofoni

Tamburo di pelle: è uno strumento a percussione composto da un tronco di un albero e da una membrana costituita dalla pelle di lucertola o goanna, usualmente localizzato nell’area di Capo York; l’estremità posteriore aperta assume alle volte la forma di bocca di coccodrillo.

Aerofoni

Il più famoso strumento musicale dell’Australia aborigena è il didjeridu.

Nonostante la sua diffusione sia oggi più estesa, il didjeridu è originario della parte  settentrionale d’Australia, e questo per un semplice motivo naturale: solo in questi luoghi si trovano le termiti che sono i “creatori” di questo strumento. Il didjeridu ricopre la parte ritmica negli insiemi sonori nelle cerimonie di vario tipo, accompagna l’esecuzione vocale e si trova spesso insieme ad altri strumenti a percussione. L’utilizzo del didjeridu non è ritenuto di competenza esclusivamente sacra, e per questo la sua diffusione e il suo uso vanno ben oltre la pratica rituale; è divenuto oggi un’icona dell’aboriginalità tant’è che è divenuto il prodotto indigeno più pubblicizzato e commercializzato.

È un esempio di diffusione culturale; nei numerosi negozi di arte aborigena non è raro vederli dipinti con la tecnica dei puntini: una tecnica originaria dell’Australia centrale su uno strumento del nord.

Ed ancora, negli anni sessanta e settanta è stato la bandiera della protesta per l’autodeterminazione delle popolazioni aborigene e oggi il suo suono riecheggia come punto di contatto tra la cultura bianca e quella indigena, anche per questo molti esecutori di alto livello sono euro-australiani.

 

3 Una qualità di legno che si chiama Ironwood (Erythrophleum chlorostachys). La particolare qualità del suono lo rende facilmente riconoscibile.

4 Richard Moyle, 1986, pag.129.

5 Il goanna è un rettile simile alla lucertola, ma di dimensioni maggiori, la cui area di diffusione è quasi interamente uniforme in tutto il continente.

6 Jill Stubington, 1979, pag.18.

7 Dello stesso esistono varie scritture (didgeridoo, ditjeridu, didgiridoo), a seconda dell’area di appartenenza assume anche vari nomi aborigeni come Yidaki, Yiraki, Yigi Yigi, Iraga, Kenbi. Marluk. Il nome con cui è conosciuto in tutto il mondo è di derivazione europea e di qualità onomatopeica. I primi esploratori a contatto con questo strumento ne descrissero il suono con la parola che poi sarebbe diventata il suo stesso nome.

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