5.2 Manutenzione del didgeridoo

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SUGGERIMENTI PRATICI SUL DIDJERIDOO
5.2 Manutenzione

La prima manutenzione importante da fare allo strumento, troppo spesso tralasciata sui vari siti d’informazione, è la manutenzione igienica dello strumento.Fortunatamente il legno è un materiale che non aiuta la proliferazione di batteri ma è pur sempre vero che essendo poroso, facendone un utilizzo costante, la parte interna rimane umida. È bene disinfettare almeno il primo tratto dell’imboccatura stessa.Utilizzate un piccolo vaporizzatore contenente dell’alcool.
Almeno una volta a settimana converrebbe pulire, vaporizzando e lasciando agire l’alcool per un attimo, poi rimuovere con un panno assorbente; d’obbligo pulire ogni volta che ci si passa di mano in mano lo strumento. Non è per nulla un gesto da “schizzinosi”.
Per quanto riguarda la cura dello strumento e la sua integrità, non è possibile generalizzare dato che gli strumenti possono essere di diversa fattura e materiale.
Soprattutto negli ultimi anni, molti costruttori di strumenti in Australia, ma anche nel resto del mondo, hanno cercato soluzioni che fossero il più possibile efficaci nella prevenzione delle crepe. Inoltre, la fantasia degli amanti e produttori di strumenti hanno dato vita ad una vastissima gamma di materiali per produrre strumenti.
Soprattutto i costruttori di strumenti con produzioni di massa di qualità medio-alta propongono soluzioni dalle più blande alle più estreme. Alcuni costruttori non utilizzano nulla.
Alcuni immergono gli strumenti nell’olio di lino cotto o oli simili, per salvaguardare l’integrità durante il viaggio aereo e nei primi periodi di utilizzo.
Altri, verniciano sia la parte interna sia quella esterna con vernici di tipo differente. Alcuni invece spalmano una pellicola finissima di resina epossidica sia dentro sia fuori.
Per essere sicuri di verniciare tutta la parte interna, la vernice o la resina viene fatta colare all’interno dello strumento. Facendo oscillare lo strumento e facendolo ruotare tra le mani, la vernice o la resina percorrono tutta la superficie interna.
Ovviamente questo potete farlo anche voi se non fosse già stato fatto dal costruttore.
Ricordate però che molti prodotti protettivi sono protettivi per il legno ma dannosi per i polmoni. Quindi massima attenzione a ciò che fate, leggete bene le etichette e se esse avvertono di ingredienti nocivi, cambiate prodotto. Utilizzate i sistemi di protezione adeguati.
Vediamo come poterci comportare in questi tre casi:
Strumenti non trattati: in questo caso, a seconda delle vostre preferenze, si potrà lasciare grezzo, passare l’olio di lino cotto o verniciare la parte interna. (nel 2006 dat ain cui il libro è stato scritto, il trattamento con l’olio era molto comune. Oggi nel 2014 è completamente in disuso).
Se lo lasciate grezzo il rischio di crepe è sicuramente maggiore, ma il vantaggio è che il suono, ma anche la nota dello strumento rimarranno invariati.
Se passate dell’olio, dovete considerare che una volta interrotto il trattamento, a mano a mano che il tempo passa, perderà la sua efficacia. Dopo alcuni mesi bisognerà ritrattare lo strumento.
Il suono potrebbe essere leggermente più forte e la nota leggermente più alta (di poco), queste variazioni sono più o meno evidenti in base alla rugosità e porosità dello strumento.
Più è poroso, più la variazione sarà evidente e viceversa.
Oppure passando la vernice, si consigliano vernici all’acqua; in commercio ne esistono alcune adatte ai giocattoli per bambini ed atossiche. Richiedono tre giorni di asciugatura prima di poterli suonare, anche se una settimana di attesa sarebbe più appropriata; meno se si è scelto di utilizzare la resina epossidica.
L’autore raccomanda attenzione dato che non è semplice trovare della resina epossidica ed il suo costo è elevato. Evitate di utilizzare la resina poliuretanica, il costo è decisamente inferiore ma ha un forte odore che non lascerà mai lo strumento.
Qui valgono le regole di cambiamento del suono e della nota che si hanno dopo il trattamento con l’olio. Chiudendo meglio le porosità e rugosità del legno, la variazione sarà più consistente ed irreversibile dato che una volta eseguito il trattamento non ci sarà più bisogno di ripeterlo.
Strumenti trattati ad olio: come su detto, bisognerà procedere periodicamente all’oliatura pena la decadenza del trattamento.
Strumenti trattati con vernici, smalti o resine: nessuna ulteriore manutenzione esclusa la disinfezione come su tutti gli altri strumenti.

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