10.9 Mouth drumming

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TECNICHE PER COMPORRE RITMI
10.9 Il Mouth drumming (aggiornamento del 26 ottobre 2014)

Il nome mouth drumming sottintende l’effetto di imitazione di una batteria con il didgeridoo a mezzo della nostra bocca. Riff insistenti che nascono da concatenazioni di brevi note basi, slap sounds, stoppati, spesso sincopati e possono richiedere la respirazione sul toot.
Ciò detto si consiglia di rileggere i paragrafi dei temi su nominati, praticare ed esercitarsi molto prima di approfondire questa modalità di composizione ritmica dato che piccole incertezze, imprecisioni sul tempo o ritmo e suoni ripetuti con lievi differenze, faranno perdere tutto il significato di questa tecnica.
Il primo o comunque il più rappresentativo artista che ha portato avanti questa tecnica è senza dubbio Michael Jackson (Australia) che compose nel 2002 il brano “Mouth drum” nell’album “Behind the Mike”.
Data la caratteristica ritmica di base, questa tecnica si usa come una batteria intonata su una tonalità prestabilita su cui altri strumenti melodici possono improvvisare.
Non è obbligatorio ma sarebbe opportuno utilizzare didgeridoo conici, meglio ancora se almeno il primo toot sia intonato un’ottava sopra la nota base o per lo meno in armonia rispetto ad essa.

CD di riferimento:
Behind the Mike – Michael Jackson (2004)

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