5.4 Come riparare le crepe

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SUGGERIMENTI PRATICI SUL DIDJERIDOO
5.4 Come riparare le crepe

Se malauguratamente dovessero spuntare delle crepe sul vostro strumento, non preoccupatevi. Ci sono alcune piccole accortezze da attuare e rivedrete il vostro didjeridoo come nuovo.
Bisogna iniziare la riparazione senza fretta ma al tempo stesso al più presto possibile.
Dato che, come visto nel paragrafo precedente, le crepe nascono per un disequilibrio dell’umidità all’interno del legno, è molto probabile che appena scoperta la crepa questa sarà leggermente più larga, quindi più facile da pulire e riparare. A mano a mano che il tempo passa, dopo aver raggiunto l’estensione massima, la crepa dovrebbe diminuire fino a scomparire e tornare invisibile. Spesso queste si riaprono la prima volta che suonerete il vostro strumento per un periodo di tempo più o meno prolungato.
Una crepa molto fine che si richiude sarà più difficile da riparare dato che la colla non sarà in grado di penetrare in profondità.
Appena possibile, procedete alla riparazione come di seguito.
In buona parte dei casi il materiale occorrente è pochissimo, dovrebbero bastare della colla vinilica (in commercio ne esistono alcune con il beccuccio fine adatto a infiltrare la colla nelle fessure) ed un punteruolo.
Se la crepa è recente, passate il punteruolo all’interno della crepa senza premere troppo e facendo attenzione a non farvi male. In questo modo si allargherà leggermente la crepa e si toglieranno di mezzo alcune piccole fibre di legno che impediscono l’ingresso alla colla.
Quindi procedete all’incollaggio. Generalmente nel giro di una settimana la crepa dovrebbe essere assestata.
È da evitare assolutamente l’utilizzo della cera per tappare le crepe, perchè questa, dopo qualche suonata potrebbe staccarsi con i problemi che potete immaginare. Questo metodo, usato anche dagli aborigeni d’Australia, può andar bene per loro dal momento che rotto uno se ne può costruire facilmente un altro.
Dato il valore economico e credo anche affettivo, una buona riparazione può valerne la pena.
Se avete già commesso questo errore, finché la cera tiene, lasciatela com’è. Se si ripresentasse il problema, bisognerebbe pulire le parti incerate con una piccola fresa da bricolage. La cera è idrorepellente quindi la colla non può attaccare. Senza esagerare, pulite bene, quindi procedete con l’incollaggio.
Questa operazione è valida anche per crepe vecchie nelle quali si possono essere depositate polvere e sporcizia.
Qualcuno suggerisce di mescolare la colla vinilica alla polvere di legno a fine estetico. Privilegiando la funzionalità della riparazione si può evitarlo.
Quanto detto vale, purtroppo, solo nel caso in cui la crepa non abbia una dimensione eccessiva e che lo spessore del legno sia sufficiente ad essere riparato.
Se non ci fosse adeguato materiale, sarà necessario apportare del legno e sagomarlo, quindi decorarlo per ripristinare l’estetica. Generalmente questa operazione è più complessa e richiede una mano esperta oltre che un po’ più di attrezzatura.
Per gli irriducibili del Fai da te, la soluzione più economica sarebbe l’acquisto di un paio di cagne, una raspa e della carta a vetro.
Quindi prendete un pezzo di legno non troppo spesso e di superficie adeguata a coprire la crepa per intero.
Fate bene attenzione a tenere le venature del lego perpendicolari alla crepa per avere una maggiore resistenza.
Così facendo non si rispetta molto l’estetica del didjeridoo dato che le venature, se visibili, saranno trasversali a quelle del didjeridoo. Questo è però il miglior modo di operare per non dover riparare nuovamente il danno.
Altra soluzione altrettanto efficace ma decisamente meno ortodossa, è adottata da alcuni musicisti professionisti. L’attrezzatura è decisamente più limitata e l’operazione è molto più semplice.
Si prende una o più garze, le si svolgono e le si immergono a pezzi nella colla vinilica; si avvolgono sullo strumento per tutta la lunghezza. Nel mentre che la colla si rapprende, inizierà anche a diminuire di volume. Con le fibre della garza la stretta diverrà tenace e terrà meglio a sbalzi di temperatura.
Il neo più grosso di questa operazione è la scarsa adesione che ha la vernice sul vinavil con una conseguente decolorazione veloce dello strumento ridipinto dopo la riparazione.

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